HOGWARTS NEVER END, di Miky...

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orlandofigo93
icon13  CAT_IMG Posted on 22/5/2008, 11:17




ok, questa è la mia prima ff su James e Lily...clemenza!
comunque la posto qui perchè confido in voi, in quanto spero che mi correggiate alcuni errori di ortografia e punteggiatura! grazie mille!






HOGWARTS NEVER END...



CAPITOLO 1= L'ULTIMO VIAGGIO VERSO CASA


Quella mattina il sole splendeva più del solito...come se volesse riscaldarle l'animo.
Sapeva che tutto stava cambiando e mentre affacciata alla finestra guardava i fumi di scarico della grande ciminiera vicino a casa, sapeva che non sarebbe potuta tornare indietro nel tempo...quegli anni erano passati troppo in fretta e anche se possedeva una bacchetta magica, non avrebbe avuto il potere per mandare indietro il tempo...o di fermarlo.
Sì, avrebbe voluto fermare il tempo al suo ultimo anno in quel meraviglioso castello, dove aveva trovato un posto da occupare, che l'apparteneva, che le aspettava.
Sapeva che dopo quei pochi mesi che la separavano dalla chiusura di quel fondamentale capitolo della sua vita, l'aspettavano responsabilità e pericoli...soprattutto pericoli.
La sveglia ticchettava il tempo sopra il comodino, come a volerle dire che quei momenti avevano una scadenza...come il conto alla rovescia del suo meraviglioso viaggio (il suo ultimo viaggio) verso casa...verso Hogwarts.
Una brezza leggera entrò dalla finestra e le scompigliò un po' i capelli rosso fuoco lunghi fino alla vita, in modo che la frangetta le ricadesse irregolare sugli occhi...occhi verde chiaro, splendenti e bellissimi come l'alba che accarezza i prati di fiori di un mondo esistente solo nelle sue iridi.
Il bussare alla porta della sua camera la destò dai suoi pensieri e andò ad aprirla, esitando sulla maniglia sapendo chi si sarebbe trovata davanti.
Sua sorella non entrò, ma rimase sulla soglia, stizzita, a fissarla:
-Mamma dice che manca poco...preparati, papà ha già caricato la macchina.
-Va bene.-replicò Lily.
Tre secondi di silenzio.
Petunia la guardò con disprezzo e (possibile?) un po' di dispiacere:
-Allora ritorni in quel manicomio?-
Si aspettava che tornasse all'attacco in quel modo così diretto. Sospirando, le rispose:
-Sì- molto semplicemente.
Non se la sentiva di litigare, non quando era così abbattuta.
Con un'occhiataccia, Petunia girò sui tacchi e si allontanò nel corridoio.
Lily stette cinque secondi davanti alla porta aperta prima di sbatterla con forza e, girandole le spalle, si fece scivolare lungo la superficie del legno e si sedette per terra con la schiena appoggiata ad essa e le mani che coprivano il viso. Non sapeva niente, pensò. L'aveva fatta soffrire, Petunia, anche quando cercava di ristabilire un rapporto tra loro, quando il mondo magico le separò....perché Petunia voleva essere tutto quello che Lily era. Bella, la figlia preferita, intelligente,delicata...perfino magica. Invece lei era secca e raggrinzita, fredda come il ghiaccio...un petunia appassita. Lily invece era un candido giglio bianco...Lilian.
E questo delineò la spaccatura che si creò con il tempo tra le sorelle, un dolore così profondo, una gelosia talmente marcata da non permettere a Petunia di volerle ancora bene. Ma Lily non si fece abbattere dalle sue parole e continuò a studiare ad Hogwarts perché sapeva che era la cosa giusta per lei. Anche se sua sorella non poteva (o non voleva) capirlo.
Si alzò da terra e si mise una giacca leggera,estiva, prima di prendere la borsa di scuola e trascinarsi giù al piano terra, dove avrebbe salutato sua madre e sarebbe uscita di casa. Sua madre arrivò tutta trafelata dalla cucina per salutarla. Era una donna dal viso gentile e dal fisico abbastanza snello nonostante l'età. Aveva dei boccoli color nocciola scuro che le arrivavano fino alle spalle e un sorriso dolce che rivolgeva sempre a tutti. Aveva gli stessi occhi verdi di Lily, occhi che non si smetteva mai di guardare. Si avvicinò alla più piccola delle sue due figlie e l' abbracciò:
-Buona fortuna, piccola mia...mi raccomando, scrivici ogni tanto e quando finirai la scuola, torna comunque a trovarci, è chiaro?
-Mamma, è logico che tornerò da voi!... Solo che non vivremo più insieme!- aggiunse con una vocina delicata, per farle capire quanto infondo le dispiacesse.
Si sciolse delicatamente dall'abbraccio della madre a si incamminò verso l'uscio di casa che si affacciava su un piccolo giardino, delimitato da una staccionata bianca, resa un po' scura a causa dell'inquinamento che presidiava quella zona così vicina alla ciminiera. Al di fuori del giardino si estendeva una stradina, dov'era parcheggiata la macchina di suo padre, seduto sul sedile dell'automobilista, con i suoi capelli rossicci al vento e quell'aria impaziente che esibiva ogni volta che si ritardava ad un appuntamento. Lily non fece in tempo a fare un passo sulla ghiaia di casa che una mano la prese per il braccio. Petunia era davanti a lei e si vedeva lontano un miglio che quel che stava facendo le costava tanto. Ma Lily non fece domande e aspettò che fosse lei a parlare:
- Non andare- disse infine Petunia a bassa voce, poco più di un sussurro. Ma quelle parole, dette in fretta e così piano da poter far finta di non averle udite, seppero riscaldare Lily meglio di quel sole estivo che le batteva sulla fronte, sciogliendo il ghiaccio e la tristezza che le si era formata dentro a causa della consapevolezza che quello sarebbe stato il suo ultimo anno a Hogwarts...già, Hogwarts. Non poteva rimanere lì, con sua sorella, non poteva ricostruire un rapporto con lei. Così si preparò a risponderle, ben sapendo che quella sarebbe stata l'ultima possibilità di riabilitarsi agli occhi di sua sorella...possibilità che stava buttando via, che non avrebbe mai preso neanche in considerazione al prezzo di lasciare il castello....casa sua:
-Mi dispiace Petunia...ma non posso-.
La sorella se l'era aspettato. Fece per darle le spalle quando fu Lily a fermarla prendendola per le braccia:
-ti prego, comprendimi! Non posso fare altrimenti! Quella è la mia vita...io sono così...perché non lo accetti? perché non lo vedi?-
Petunia rispose con acidità:
-Non ti aspettare che le porte di casa siano aperte di nuovo per te!-le disse, con tutto il disprezzo che riuscì a mettere in quella frase.
Lily si sorprese da quell'affermazione:
-Io non tornerò a casa finita Hogwarts! Inizierò un lavoro in quel mondo...
-Oh, chiamalo pure mondo, a me sembrate solo un mucchio di matti!-
Lily continuò il discorso senza dare a vedere che aveva ascoltato le parole della sorella, anche se quelle ebbero motivato la sua risposta
-Nel mondo al quale appartengo in cui tu non centri e non né sai niente nonostante volessi farne parte!-.
Toccato un nervo scoperto. Lily si pentì immediatamente della sue parole. Ma questo senso di colpa le sparì quando la bocca di Petunia si spalancò in un ringhio, pronta a sputare il suo veleno sulla sorella minore, ma Lily l'anticipò:
- Piantala Petunia! Tu non sai niente di magia! E vieni qui a farmi la predica! Ogni santissimo giorno di quest'estate ho cercato di farmi apprezzare comunque da te! E anche l'estate prima e quella prima ancora, e ancora! Nonostante tutto il male che mi hai fatto!-questo parve zittirla.
Eccole, minacciose,che premevano sui suoi occhi, ma Lily era più forte e ricacciò dentro le lacrime. Prese tra le sue le mani di Petunia, come fece sei anni prima, quando alla stazione stava per partire per il suo primo viaggio ad Hogwarts e adesso, all'ultimo, si ritrovò a compiere le stesse azioni, dimenticando tutta la rabbia e la cattiveria che aveva provato pochi attimi prima per la sorella:
- Ti prego non lasciarmi di nuovo! Io...- le disse con foce supplichevole, lasciando la frase in sospeso con le lacrime che le sgorgavano dai meravigliosi occhi verdi, vittoriose e più forti di quanto Lily avrebbe potuto immaginare. Petunia tolse lo sguardo dalle guance rigate di sua sorella, strattonò la presa di Lily sulle sue mani e prese a correre dentro casa. Lily rimase a fissare la sua scia per parecchio tempo, forse troppo perché la voce irritata del padre affiorò dalla macchina:-Lily, ti muovi? Vuoi perdere il treno?-. Così voltò le spalle a sua sorella e montò in macchina, con il gelo che di nuovo le imprigionò il cuore e mai come allora desiderò tanto di rimanere a scuola per sempre...di rimanere cullata nella dolce illusione di sicurezza e di protezione da parte del mondo che le davano quelle mura.


Arrivata alla stazione, si ritrovò a superare la barriera tra i binari nove e dieci per arrivare alla fermata del treno che l'avrebbe condotta a Hogwarts. Ma proprio quando stava per avvicinarsi alla barriera un ragazzo, dal naso adunco e dai unti capelli neri la superò, guardandola di traverso e poi sparendo oltre la barriera. Ecco un primo segno di Hogwarts, il primo segno di ciò che l'aspettava.
La vista del ragazzo non la turbò, nonostante le fece provare una strana sensazione che non era né tristezza, né felicità. Doveva averla seguita fin da casa.
Sospirando, si voltò verso il padre che ritto di fianco a lei osservava le sue mosse con una strana espressione sospettosa:
-Andrà tutto bene-gli rassicurò la figlia con uno splendido sorriso.
-Però adesso temo che debba proprio andare, quindi....ciao papà.
Lui la guardò per pochi secondi prima di abbracciala forte e di sussurrarle all'orecchio:
-Lo sai che siamo fieri di te? E che qualsiasi cosa succeda poi, noi ci saremmo sempre?-
quelle parole la spinsero ancora sull'orlo delle lacrime.
- Sì, lo so papà...per questo non potrò mai fare a meno di voi!
Così dicendo si staccò da lui con dolcezza:
-Passa un buon anno,principessa!- disse il padre con infinito affetto e lei, regalandogli un altro sorriso, gli voltò le spalle e passò la barriera. Si ritrovò sul binario 9 e 3/4, dove la locomotiva scarlatta sbuffava il suo vapore, così fitto da rendere difficile la visibilità.
E proprio per questa ragione ci mise un po' a riconoscere la sagoma di una persona che le correva incontro:
-Lilyyy!!!-. La povera rossina si ritrovò stritolata dalle braccia di una sua amica:
-Mary!! cavolo, così mi uccidi!
-Scusa,scusa, è solo che credevo che avresti perso il treno...sei in ritardo.-le disse con tono di rimprovero mentre allentava la presa e le rivolgeva un grande sorriso a trentadue denti. Mary MacDonald era una sua compagna Grifondoro alla quale teneva molto. Aveva lucenti boccoli neri e due occhi d'ebano, profondi, che in quel momento pareva sorridessero come tutto di lei, alla vista della sua cara amica:
-Bhè, diamoci una mossa a trovare uno scompartimento o va a finire che dovremmo viaggiare in piedi!- disse Lily, riprendendo la presa sul baule:
-Tranquilla, ne ho già occupato uno... vieni, ti faccio strada.
Così, guidata da Mary, si avviò dentro al treno. Passarono svariati scompartimenti finché non arrivarono a uno apparentemente vuoto, ma già caricato degli effetti personali di Mary. Insieme le due Grifondoro caricarono il baule sulla reticella, e chiacchierando delle vacanze estive si sistemarono. Poi Mary farfugliò qualcosa a proposito di un compito di Trasfigurazione non terminato e si immerse nel tomo della materia per capirci qualcosa prima di arrivare a scuola. Lily,che da parte sua aveva completato i compiti già da un pezzo, si tolse la giacca estiva rivelando tutto la sua bellezza nel massimo dello splendore. Indossava un maglietta a maniche corte rossa, con una leggera scollatura che le lasciava l'incavo dei seni scoperti. Aveva un paio di pinocchietto jeans scuro e un paio di ballerine rosse con un fiocchetto decorativo sulla punta. Semplice...come lei. Uscì dallo scompartimento per affacciarsi al finestrino del corridoio.
Il treno non era ancora partito e i ragazzini di tutte le età ritardavano ancora a salire per parlare con i parenti. Mancavano ancora cinque minuti alle undici. E per fortuna che Mary le aveva detto che era in ritardo! Mentre guardava le persone fuori dal treno e si immaginava i loro discorsi e la contentezza che potevano provare i bambini del primo anno che stavano per scoprire un mondo tutto nuovo, non fece caso al casino che veniva dallo scompartimento di fianco al suo. Grida e risatine soffocate. Se si fosse data la pena di darci un'occhiata avrebbe capito che c'era qualcuno di non molto gradito all'interno. Ma dopo che il gelo che le si era formato dentro continuava a tormentarla non fece molto caso a quel che accadeva. Intanto i ragazzini sul binario, entravano accalcati nel treno perché mancava poco alla partenza...solo due minuti. Quando tutti ebbero preso posto nei propri scompartimenti Lily era ancora lì a fissare il finestrino senza vederlo realmente.Mentre il treno cominciava a muoversi lentamente la porta dello scompartimento di fianco al suo si aprì con la forza di un uragano. Un ragazzo uscì ruzzolando dalla porta per finire spiaccicato come marmellata addosso al vetro del finestrino del corridoio. Indossava una maglietta a maniche corte nera che ne risaltava le forme di muscoli scolpiti ma non esagerati, con un paio di jeans lunghi molto scuri. Era un ragazzo alto con capelli neri molto scompigliati e portava degli occhiali, dove brillavano due splendidi occhi nocciola. Mentre scivolava quasi sul finestrino, si mise a urlare a qualcuno all'interno del suo scompartimento:
-Ma guarda che sei proprio un cretino,Felpato! Per poco non mi ammazzavi!
E mentre il treno si muoveva lentamente, si rialzò e solo in quel momento,quando stava per riprendere a urlare a quel detto “Felpato” si accorse della figura che gli era di fianco...e solo in quel momento lei si accorse di lui. A James Potter mancò il fiato trovandosela davanti.



Edited by orlandofigo93 - 11/7/2008, 21:07
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 22/5/2008, 11:48




Wow! Chebbella storia! E' il primo incontro tra i due???
 
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orlandofigo93
CAT_IMG Posted on 22/5/2008, 12:47




no,no...è il settimo anno ad Hogwarts...loro si conoscono dal primo e James le va dietro da 5* anno...
sono contenta che ti sia piaciuta! hai trovato degli errori?
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 22/5/2008, 14:52




Sì, ci sono degli errori grammaticali e di sintassi ^^'' Ma è davvero bella :) E' bellissimo quando s' incontrano! Quindi... continualaaa XD
 
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orlandofigo93
CAT_IMG Posted on 22/5/2008, 16:17




Se volete, ne posto subito unaltro! ne ho già scritti 15! hihi
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 12:10




Oddio! XD Posta posta! Quindici diavolo... ahahahhahahah
 
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orlandofigo93
CAT_IMG Posted on 27/5/2008, 14:41




Bien, eccone un altro! mi vergogno, ma va bhè!


CAPITOLO 2 = IL CAPOSCUOLA INASPETTATO


Il treno intanto prendeva velocità. Lei lo guardò negli occhi pensando che era strano averlo così vicino e che...non si era mai accorta delle profondità in cui potevano finire quelle iridi. Forse perché di solito erano socchiuse nel ghigno che si dipingeva sul volto del ragazzo quando la prendeva in giro. Ma in quel momento erano spalancati dalla sorpresa e la bocca carnosa socchiusa.
Ormai il treno correva. Lui guardava quegli occhi verdi,assolutamente calmi, mentre il petto che si alzava e abbassava velocemente né tradiva l'ansia.
Rimasero a fissarsi per un'infinità di tempo, il verde degli occhi di Lily, imprigionato negli occhi nocciola di James.
Il treno andava ancora più veloce. Erano vicini...troppo vicini...potevano sentire uno il respiro dell'altra sul collo.
Il treno fece la solita curva a tutta velocità e Lily venne spinta dentro al suo scompartimento dove ruzzolò a terra mentre la porta venne chiusa dalla forza della locomotiva:
-Lily,stai bene?-
La voce preoccupata di Mary la raggiunse e lei, imprecando si mise a sedere su un sedile:
-Sì, tutto ok, mai stata meglio!
Mary la guardò per qualche secondo con occhi dall'aria indagatrice. Lily era parecchio scossa! O forse parecchio strana....cioè, più strana del solito;se n'era accorta qual giorno. Ma con uno sguardo che non ammetteva repliche Lily fece intendere che non le andava di parlare e concentrò il suo sguardo sul paesaggio che sfrecciava fuori dal finestrino cercando di NON pensare a ciò che NON era appena successo fuori dallo scompartimento. Mentre lei tentava di riconcentrarsi sul suo gelo, rendendosi conto che tutto il ghiaccio che aveva dentro se n'era di nuovo andato via,sta volta del tutto dopo il suo incontro fuori dallo scompartimento, James pensò che sarebbe stato meglio rientrare nel proprio...per un attimo aveva pensato di entrare nello scompartimento della grifoncina per controllare come stesse, ma considerando che a lei, lui non andava proprio a genio, evitò di cercare di avere un contatto, non in quel momento almeno, quando si sentiva così felice di star per tornare ad Hogwarts; non ce la faceva ad affrontare un'altra discussione con lei...anche se parlarci o litigarci, gli infondeva un calore e una felicità...
Con un sorriso, si sedette sul sedile vicino al finestrino. Avrebbero avuto tutto il tempo quell'anno per litigare. L'ultimo anno...l'ultimo per stare con lei. E poi le strade si sarebbero divise:
-James, che devo fare per avere la sua attenzione maestà?- a riscuoterlo dai suoi pensieri fu il suo grande e pieno di tatto, amico Sirius Black. Un ragazzo attraente ed elegante in un modo che James,pur essendo bello, non avrebbe mai potuto eguagliare. Con capelli nero lucente che gli arrivavano poco sopra le spalle, due occhi scuri e sensuali e un sorriso che solo un malandrino poteva produrre, era il ragazzo più ricercato della scuola...lui e il suo compare Potter.
-Ramoso, mi sa che ti stai rammollendo! Prima ti butto fuori dallo scompartimento come se fossi una piuma, poi mi ritorni dentro con l'aria di cane bastonato solo per aver visto la tua bella tutt'occh...-
-Cosacosacosa??-disse James d'istinto.
-Certo che sei un genio, Sirius!-affermò pigramente Remus J. Lupin, non alzando lo sguardo dal grosso libro che leggeva con molta attenzione e interesse. Era un ragazzo tranquillo, dalla faccia gentile e bonaria, con due occhi chiari e i capelli biondi. Aveva un corpo dai lineamenti dolci...nulla nel suo aspetto presagiva ciò che era nascosto dentro di sé, un po' perché era un ragazzo buono e sensibile verso gli altri, un po' perché lui non era come la luna lo mostrava. Sirius si rivolse a lui, visto che non capiva:
-Sì, grazie Rem, lo so che sono un genio!- Remus si limitò ad alzare gli occhi al cielo senza aggiungere altro. Sirius lo guardava ancora aspettandosi qualche rispostaccia:
-Senti, vuoi dirmi cosa inten...-incominciò James scazzato, ma Sirius aveva levato una mano per zittirlo:
- Se il nostro Rem si prendesse il disturbo di parlare come tutti i comuni mortali potessero capire...
-Sempre se tu capisci qualcosa- disse a bassa vece Remus, anche se tutti nello scompartimento sentirono:
-e comunque non attacca!- aggiunse con voce più alta e minacciosa vedendo che Sirius gli stava sfilando dal fianco del sedile la sua borsa per vendicarsi dell'affermazione. Amareggiato, Sirius lasciò la borsa dov'era per poi riconcentrarsi su Potter:
-Allora?- domandò.
-"Allora"??Come "allora"??-rispose James spazientito-allora, potresti spiegarmi, gran pezzo di mer...
-Jaaames!-lo rimbeccò Remus
-...bravo ragazzo, che cosa intendevi con l'affermazione di prima?-concluse Ramoso con falsa cortesia:
-Bhè,prima ti abbiamo visto in corridoio con la tua ragaz...-un movimento improvviso venne da sotto il sedile di James che si accorse con orrore di avere uno dei suoi migliori amici sotto il sedere:
-Peter, che caz....
-Jaaaaames!!
-...cavolo stai facendo??
- Mi era scivolata la bacchetta sotto il sedile quando Sirius ti ha buttato fuori dallo scompartimento-gli rispose Peter emergendo dalla polvere. Era basso e tarchiato, con una faccia da topo, una pancetta pronunciata e l'aria innocente. Non possedeva la bellezza di James o di Sirius o di Remus, ma per la sua unicità era stato ammesso del gruppo più famoso e ricercato di Hogwarts...I Malandrini! La loro storia è lunga quanto è vecchio l'antico castello, ma non è il momento per raccontarla...anche perché Ramoso preme per avere informazioni!
-Va bene, Peter-disse con impazienza e poi rivolgendosi al suo migliore amico:
-Mi vuoi dire che minch...
-JAMES!!
-SENTI REM, HAI ROTTO I COGLI...!-
Uno schianto venuto dallo scompartimento di fianco li fece trasalire tutti. Si precipitarono fuori dallo scompartimento per vedere che cosa succedesse in quello delle grifondoro e si trovarono davanti a una scena unica: Lily e Mary intrecciate sul pavimento con un pesante baule sopra. In pratica, dopo che Lily fece zittire Mary con uno sguardo, quest'ultima non seppe più trattenersi e la bombardò di domande su quanto era successo con James fuori dallo scompartimento. Alla fine Lily si spazientì e cercò di svicolare da quel argomento spinoso alzandosi e annunciando che doveva dirigersi verso la carrozza dei Prefetti, visto che avrebbe dovuto dare informazioni, dato che era diventata una nuova Caposcuola. Solo che Mary si alzò di scatto e, dall'energia che ci mise nel salto per raggiungerla, inciampò nei suoi piedi e si aggrappò alla spalle di Lily, che per la sorpresa si era aggrappata alla reticella che teneva il suo baule con il risultato che quello le aveva sommerse. I Malandrini entrarono nello scompartimento, dove Sirius e James tolsero il baule dalle ragazze e con un ghigno, le aiutarono ad alzarsi:
-Evans, è la seconda volta che ti trovo per terra nell'ultima ora!- disse James con fare sadico:
-Oh,taci Potter! Non sono dell'umore adatto!
-Non sei mai “dell'umore adatto”!
-E allora perché non evapori?
- Perché è fantastico romperti e...
-Senti, sta zitto, ora devo andare nella carrozza dei Prefetti, devo dare istruzioni...
- Merdaccia!- esclamò James colpendosi la fronte con una mano.
-Adesso basta, James...-iniziò Remus
-Rem, mi stai esasperando!-disse James con aria stravolta mentre Peter gli tirava una manica:
-Si può sapere cosa c'è James!-disse impaziente
-Voi siete completamente fuori!- disse Lily lentamente passando lo sguardo da James a Remus e a Peter, per poi tornare su James:
-Io l'ho sempre detto che l'unico normale ero io!- si inserì Sirius, con un'espressione soddisfatta che si poteva esibire dopo la dimostrazione di una prova inconfutabile. Un minuto di sonoro silenzio accolsero queste ultime parole mentre James, Remus e Peter guardavano truci Sirius prima di scoppiare a ridere tutti e tre, rotolandosi dalle risate:
-Oh, non ce la faccio più, io vado dai Prefetti- disse Lily incamminandosi nel corridoio
-Aspetta, vengo con te!- disse James deciso con ancora un sorriso stampato in faccia.
-Non se ne parla, Potter!
-Allora vai avanti tu, così io ti seguo da dietro.
-Non puoi venire con me! Nella carrozza dei Prefetti ci vanno solo i Prefetti, Potter!
-Infatti!- esclamò James con tutta l'aria di uno che sta per scagliare una bomba. La rossa lo guardò ancora spaesata, non capendo e allora lui, con immensa soddisfazione, sfilò dalla tasca dei jeans una spilla dorata e scarlatta con su scritto “Caposcuola”. Lily spalancò gli occhi con immenso stupore, non riuscendo ancora a focalizzare ciò che significava la spilla nelle mani di Potter:
-Sai cosa significa?- chiese James, in tono vittorioso. Ora Lily era riuscita a focalizzare tutto alla perfezione. E le venne il volta stomaco:
-come...cosa...quando...?- farfugliò confusamente non riuscendo a parlare:
-Che ne dici di collegare il cervello alla bocca? Forse ti esce fuori un pensiero sensato...-la provocò James, tornando ad essere insopportabile:
-COME TI PERMETTI DI...!- ruggì Lily spazientita prima di interrompersi e di dirsi che non valeva la pena di urlargli addosso. Girò sui tacchi e si incamminò verso la carrozza dei Caposcuola; sembrava una furia e camminava molto veloce. James si mise a correre per poterle stare al fianco:
-Allora Evans, sorpresa?
-Sì, direi proprio di sì, e dovrei chiamare il San Mungo.
-Addirittura? Ti senti così male?
-Non è per me, ma per Silente...
-Silente? E che cavolo centra?
-Lui ti ha nominato Caposcuola, e credo che abbia subito un danno al cervello per fare quel che ha fatto!
James si offese al quanto, ma non lo diede a vedere. Rimasero in silenzio per un po', mentre lo scompartimento che cercavano di raggiungere si avvicinava sempre più.
-Sei solo invidiosa!- se ne uscì fuori James.
- Invidiosa di cosa? Guarda che anche io sono Caposcuola!
-Oppure,- continuò James, mentre rallentavano lungo il corridoio e la voce si faceva sempre più seria
-molto più probabile, hai...paura.-disse James in un sussurro ben udibile. Lily lo guardò inarcando le sopracciglia. Lui si era fatto improvvisamente serio.
-Paura di cosa? Di te?- disse con un sorrisetto ironico. Lui rimase serio e non rispose; nemmeno si erano accorti che entrambi si erano fermati appena prima della porta dello scompartimento dei Prefetti. James si avvicinò minacciosamente a lei, ma Lily non mosse un passo per spostarsi. Lo guardò intimidatoria, letale, con uno sguardo che lui trovò tremendamente bello e sensuale. James si fece troppo vicino e Lily non poté far altro che allontanarsi finendo con le spalle al muro. Lui si avvicinò ancora e pigiò il proprio corpo sul suo, approfittando del fatto che lei era in trappola. Lily stranamente non protestò e aspettò che lui parlasse. James appoggiò il braccio al muro alla destra di Lily, per bloccarle definitivamente ogni via di uscita. Si vedeva a distanza di un miglio che si stava godendo le sensazioni che il corpo della ragazza le infondeva. Dalle sue sua tornite gambe schiacciate contro quelle del ragazzo, ai seni pigiati sul suo petto. Le disse lentamente:
-Paura di passare troppo tempo con me, paura di cedere a ciò che trattieni da anni standomi accanto, paura di lasciarti definitivamente andare, paura di starmi troppo vicina e avere la tentazione di scappare...- la sua voce era un sussurro provocante, bisbigliato al suo orecchio,provocandole dei brividi sulla schiena. Ma Lily si riprese presto, e incominciò a rispondergli a tono, ripagandolo con la sua stessa moneta:
-Adesso sei troppo vicino...ma non ho paura e tanto meno scappo.- anche lei sussurrò provocante. Lui dovette trattenersi molto per evitare di saltarle addosso e sorrise, tentatore.
A quel punto, lei non seppe più resistere.


Ditemi!

Edited by orlandofigo93 - 11/7/2008, 21:09
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 27/5/2008, 15:46




Non puoi terminare con "non seppe più resistere" perchè io mi rodo il cervellooo Continuala immediatamente! E' un ordine XD Oddiooo Che succederà??? Voglio saperlooo XXXD
 
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orlandofigo93
CAT_IMG Posted on 28/5/2008, 17:04




Wow! sono contenta che la mia storia ti piaccia! ^^


CAPITOLO 3 = ORIGLIANDO ALLE PORTE


Si divincolò con forza dalla presa, e trovò uno spiraglio dalle forti braccia del ragazzo...troppo accoglienti. Riuscì a entrare nello scompartimento dei prefetti, dove i ragazzi del quinto anno aspettavano le istruzioni. C'erano due prefetti per Casa, una ragazza e un ragazzo. Cercando di controllarsi e di riprendersi, Lily si avvicinò ai Prefetti:
-Bene, buon giorno a tutti...scusate il ritardo ma abbiamo avuto...qualche contrattempo- disse a denti stretti per poi continuare

-Allora, siamo stati informati di dovervi incaricare della sorveglianza dei corridoi, quindi pattugliate regolarmente, controllando negli scompartimenti che gli studenti non infrangano nessuna regola della scuola, altrimenti ci saranno delle punizione anche se non siamo arrivati al castello e l'anno scolastico non è ancora cominciato...

-Troppo vero- la interruppe James entrando dietro di lei nello scompartimento.

-Una volta io e Sirius avevamo pensato di uscire dal finestrino con il treno in corsa per nascondere sul tetto un libro di Remus...non l'avessi mai fatto, quel traditore è andato a dirlo alla Mcgranitt...mai sentita urlare così.
Tre Prefetto ragazze, spalancarono gli occhi all'arrivo del malandrino e incominciarono a lanciare occhiate di fuoco al suo indirizzo. La prefetto di Serpeverde, però, rimase indifferente all'arrivo di Potter e continuò a tenere la concentrazione sulla Caposcuola.
Lily fece finta di niente e si rivolse a James:

-Qualcosa di più intelligente da dire?- domandò con falsa gentilezza, cercando di controllare la foce e di frenare la voglia di strangolarlo...non sapeva neanche perché fosse così arrabbiata.

-A dire il vero, sì, rossa...-disse James sorridendo all'espressione imbufalita della ragazza per l'uso del soprannome, ma prima che potesse ribattere James incominciò a parlare ai Prefetti:

-Qui abbiamo le parole d'ordine per far entrare gli studenti di Grifondoro e Serpeverde nelle Sale Comuni- disse distribuendo dei foglietti di carta a due Prefetti.

-quando arriveremo ad Hogwarts, dopo aver terminato il banchetto, sarà vostro dovere condurre gli studenti del primo anno nei loro dormitori e controllare che tutti gli studenti si siano coricati, prima che andiate a dormire...non vogliamo incidenti il primo giorno di scuola- disse con tono autoritario-e per sta notte dovrete controllarli. Ma quando inizierà l'anno scolastico potrete lasciarli svegli a studiare quanto gli pare, ma non credete che i vostri compiti saranno di meno-.
Lily si sorprese dal fatto che James parlasse così...era sempre stato uno scapestrato, che se ne fregava delle regole e ora che si prendeva delle responsabilità, che rimproverava e raccomandava i ragazzi nel rispetto delle regole... era davvero strano sentirlo dire da lui e vederlo in quelle vesti. Sembrava più maturo. Suo malgrado Lily sorrise nel vederlo così attento e diligente, ma fece in fretta a sopprimere quelle emozioni di apprezzamento, pensando che la maschera da bravo Caposcuola sarebbe stata distrutta in un' altra delle sue bravate insieme a Black. Così si ricompose:

-Allora, tutto chiaro?- domandò Lily ai Prefetti- Molto bene, ora fate il vostro dovere....buona giornata-.

Così dicendo i Prefetti uscirono dallo scompartimento per poi dirigersi nei corridoi.

-Sembravi un generale- disse James.

-Senti chi parla- replicò Lily.
Stettero a guardarsi per tre secondi e poi lui interruppe il silenzio con una delle sue provocazioni:

-Comunque non è vero che non scapperesti quando mi hai vicino- disse con uno stupendo ghigno strafottente sulle labbra-Prima l'hai fatto...perché? Ti rende nervosa avermi vicino?-
Lily non batté ciglio:

-Scommetto che avevi allentato la presa su di me solo per potermi veder correre via.
Così gli voltò le spalle e si diresse nel corridoio, quando James la richiamò:

-stai evitando di rispondermi, Evans...ti rendo nervosa?-
Lily lo ignorò, e continuò ad avanzare nel corridoio.
James continuò a fissarla poi decise che sarebbe tornato dai suoi adorati Malandrini, quindi si diresse nella direzione opposta presa dalla rossa, per tornare indietro. Dove stesse andando Lily, proprio non né aveva idea, ma non se ne preoccupò. Non si preoccupò proprio di niente mentre passava nei corridoi superando i vari scompartimenti, con ragazze di tutte le Case che lo guardavano battendo le ciglia.
L'unica cosa di cui si preoccupò era del fatto che la Evans lo stava ossessionando. Lei non faceva niente per attirare la sua attenzione, né l'aveva mai fatto, ma nonostante tutto ogni volta che lei entrava in una stanza, lui né avvertiva subito la presenza. Era la sua dannazione, la sua maledizione...o forse...qual cos'altro. Qualcosa di più.
Ma no, cosa andava a pensare! Scuoté la testa come un cane bagnato e cercò di non pensare alla grifondoro, ma purtroppo i suoi pensieri puntuali ritornarono da lei. Non riusciva a capire perché lo odiasse tanto. Diceva che era presuntuoso,arrogante, strafottente, irrispettoso, vanitoso, esibizionista,...e giù di lì, verso l'infinito. James pensava che lei sbagliasse di grosso a pensarla in questo modo. Non era vero che lui era così! Bhè, forse un filino vanitoso lo era, ma per il resto? Che prove aveva per affermare delle cose del genere?
La osservava da una vita, le porgeva attenzioni da una vita, le faceva capire palesemente quanto le piaceva(da una vita)...ma allora perché non lo considerava?
Bhè, forse perché non considera tanto una persona che salta da una ragazza all'altra per poi tornare da lei a fare il cascamorto, disse una vocina sincera dentro la sua testa....strano che assomigliasse alla voce di Remus...
Bhè, effettivamente che differenza c'era tra Lily e tutte le altre ragazze di Hogwarts? Infondo poteva averle tutte e quando voleva...perché doveva interessarle lei?

-Che aria concentrata! Quasi non ti riconoscevo...
James scoprì che quella voce non era la vocina che lo rimproverava dentro la sua testa, ma era proprio Remus in carne ed ossa.

-Non rompere Rem...-disse James tranquillamente con voce neutra, che veniva tradita dall'espressione cupa.

-Hey! Eccoti qua!- le braccia di Felpato si tuffarono alle spalle di Remus per trascinare dentro James.

-Allora, che ne dici di inventarne una delle nostre, prima di arrivare ad Hogwarts? Per inaugurare l'anno, il nostro ultimo anno!

-Non possiamo...anche se non siamo a castello verremmo puniti comunque...

-Come se fosse una novità!- affermò Felpato con trasporto.

- Credo che la vera novità sarebbe arrivare a Hogwarts senza rimproveri almeno l'ultimo anno!- intervenne Remus severo.

-Senti Rem, non so casa cach...

-Siriuuus!

-...Caspita tu abbia oggi, ma io e Ramoso dobb...

-Ha ragione Lunastorta- disse James con normalità e tranquillità.

Solo che la reazione dei suoi amici non fu né normale, né tranquilla.

Sia Remus che Sirius guardarono James come stesse ballando il tango da solo, completamente nudo. Peter, per la sorpresa,si vece scivolare accidentalmente sul piede una confezione maxi di Cioccorane, per finire a piagnucolare, ma senza togliere gli occhi di dosso a Ramoso.

-Ehm...scusa,che cosa avresti detto?- chiese Remus incerto, con tutta l'aria di uno che cerca di riportare la situazione su un piano logico.

-Che hai ragione- ripeté James con la stessa insopportabile voce neutra, mentre si sedeva sul sedile vicino la finestrino.

-Hey, Rem- sussurrò Sirius in modo che lo sentissero tutti e non solo Remus, con gli occhi ancora fissi sul suo migliore amico:

-Cosa credi gli sia successo nello scompartimento dei Prefetti...?- domandò cauto.

-Non né ho idea, ma preoccupa anche me...-rispose Remus nello stesso tono.

-Oh, piantatela!- affermò James.

-Sono diventato Caposcuola ormai, è ora che mi dia una calmata!-dopo quest'ultima affermazione, si pentì amaramente di quel che ebbe detto, solo per quello che Sirius e Remus gli fecero dopo.





Lily camminava decisa nel corridoio. Voleva assolutamente capire cosa avesse mai in testa...
l'incontro con lui alla stazione le aveva dato da pensare e,anche se era parecchio tempo che non si parlavano, la sua freddezza nel superarla non le era passata inosservata. Se lo ricordava bene cosa si erano detti quella sera, al quinto anno, fuori dalla sua Sala Comune, quando lui non seppe negare l'accusa che lei gli aveva rivolto; cioè che lui stava progettando di diventare Suo servo... diventare Mangiamorte. E lei voleva sapere a che punto era arrivato Severus Piton, nel suo piano di unirsi a Lord Voldemort. Arrivata poco distante dallo scompartimento che occupavano i Serperverde, si rannicchiò vicino alla porta scorrevole e iniziò ad ascoltare...non le era venuta in mente un'idea migliore! Non avrebbe saputo,altrimenti, cosa pensava di fare Severus, anche se la prospettiva di essere scoperta dalle Serpi a origliare fuori dal loro scompartimento, non era allettante. Ma amali estremi, estremi rimedi. Nello scompartimento c'era lui, Piton, seduto vicino al finestrino, che leggeva un libro. Nel sedile opposto al suo era seduto un ragazzo tarchiato e robusto, che osservava la sua bacchetta con aria ottusa.
-Avery è ancora in bagno?- chiese con voce grossa e aspra.
-Si...o almeno è quello che ha detto, ma non sono più sicuro che sia andato solo in bagno- affermò pigramente Severus, voltano una pagina del libro che stava leggendo.
-E dove credi che sia andato?- chiese di nuovo Mulciber, con una nota di curiosità.
Piton non rispose, ignorandolo. Quel pomeriggio Mulciber era stato davvero insopportabile. Lui e la sua parlantina.
Questi lo guardò truce, prima di dire:
-Credi di poterti comportare così con...Lui?-
Aveva sganciato una bomba e lo sapeva.
-Non credo sia affar tuo ciò che dirò, farò e mi comporterò con il Signore Oscuro-
Lily trattenne il fiato, sapendo che era arrivato il momento che aveva sempre temuto. Ma Severus sembrava troppo impegnato a leggere per dare vero peso alle parole che si stavano scambiando lui e il suo compagno di Casa.
-Vorrei proprio vedere come farai a entrare nelle sue grazie...sei un Mezzosangue-
La provocazione noncurante di Mulciber non trovò soddisfazione con Severus:
-So cosa fare...gli dimostrerò quanto valgo-disse Piton, ma Lily capì che rispondeva a quelle domande solo per zittire Mulciber e perché,forse,non né era convinto tanto neanche lui. Lei lo conosceva troppo bene e, a meno che lui non fosse cambiato radicalmente, quei segni di irrequietezza che passavano inosservati a molti sapevano dirle ciò che lui realmente provava. Gli occhi di Piton si erano fermati al centro della pagina, senza più leggere niente e una ruga sottile gli si era formata in fronte. Mulciber si era guadagnato la sua attenzione.
-Cosa vorresti dire? Guarda che il tuo curriculum di cazzate fatte contro i Mezzosangue e i Figli di Babbani è già lungo...
-Lo stesso vale per te-lo interruppe Piton, glaciale.
-E non saprei- continuò Mulciber, come se non ci fosse stata interruzione, anche se mosse minacciosamente la mascella
-...quanto queste possano essere utili con Lui...
-E tu cosa sapresti fare per Lui?- gli domandò a tradimento Piton, con rabbia e deliberata cattiveria. Mulciber non rispose ma stette in silenzio sul suo sedile guardandolo in cagnesco e Piton, con un'espressione di lieto trionfo, gli disse:
-Non ti preoccupare per me, Mulciber...non ho intenzione di fare nulla quest'anno. Silente sospetta già di noi e non trovo saggio combinarne un'altra sotto il suo naso-
-e allora cosa vorresti...?- tentò di domandare Mulciber, ma Severus lo interruppe.
-Piantala! Non sono affari tuoi...cerca di frenare la lingua, piuttosto che rompere per il gusto di farlo-
Questo fece comparire un'espressione di rabbia sulla faccia di Mulciber. Lily, ancora fuori dallo scompartimento a origliare, sospirò chiudendo gli occhi. Che cosa avrebbe fatto Severus? Uno scherzo di cattivo gusto come quello che fecero a suo tempo Mulciber e Avery a Mary? O peggio?...qualcosa le diceva che l'ultima opzione era la più plausibile, ma almeno i suoi amici a Hogwarts erano salvi. Stava aspettando che Mulciber ritornasse all'attacco chiedendo che cosa Piton avesse intenzione di fare, ma non poté fermarsi oltre, perchè da tre scompartimenti più avanti uscì fuori Avery intento a tornare da Severus e Mulciber. Fortunatamente quando uscì dallo scompartimento aveva ancora la testa voltata verso qualcuno all'interno,e sorrideva soddisfatto. Questo diede il tempo a Lily di alzarsi e di voltargli le spalle, non prima di notare dei residui di rossetto sul suo collo.
Fece di corsa i corridoio che la separavano dal suo scompartimento, pensando che qualsiasi cosa avesse intenzione di fare Piton, lei lo dovesse fermare.
E quasi dolorosamente riaffiorarono dentro di lei i ricordi di quando erano bambini, delle loro risa e dei loro discorsi sul mondo magico, sempre a complottare contro Petunia, sempre insieme, uniti da una salda amicizia, spezzata dall'esigenza del ragazzo di passare al Lato Oscuro...e lei non poteva fare a meno di domandarsi come un ragazzo del genere,come il suo fidato amico fosse finito a quel punto,quando il ricordo più remoto che aveva di lui era un bambino piccolo, indifeso e imbarazzato nella sua camicia troppo grande, che cercava di farsi coraggio per parlare con la piccola streghetta che viveva vicino a casa sua.
E quando si precipitò all'interno dello scompartimento, ancora immersa nei suoi pensieri, gli ci vollero dieci secondo buoni per capire la scena che le si era presentata davanti. Ma allo scadere di quei secondi riacquistò la lucidità e cacciò un urlo di sorpresa.
Insieme a Mary nello scompartimento c'erano i Malandrini, e il loro leader era seduto sul sedile occupato da lei fino a prima...con il petto nudo sulla quale si distinguevano delle goccioline di sudore.


Edited by orlandofigo93 - 11/7/2008, 21:11
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 28/5/2008, 18:06




Che ci fanno i Malandrini??? O_O Ho bisogno del continuo... un' altra doseee XD

Io adoro la storia di Sev e Lily tra l'altro...
 
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orlandofigo93
CAT_IMG Posted on 29/5/2008, 17:17




CAPITOLO 4: “E ME LO DOMANDI, EVANS?”

-SI PUO' SAPERE COSA CI FAI SUL MIO SEDILE MEZZO NUDO???-
L'urlo di Lily squarciò il silenzio del treno con il risultato che decine di ragazzine svenevoli e frivole corsero alla porta dello scompartimento per dare un' occhiata al bel James Potter, il quale si teneva le orecchie, messe a dura prova dalla voce soave di una certa rossina.
-Perché tu hai l'abitudine di spaccare i timpani a chiunque ti capiti a tiro?- chiese James ironizzando con una nota di isterismo nella voce, mentre Lily tirava le tende dello scompartimento, tremante di rabbia.
Possibile che James Potter fosse così tremendamente vanitoso e arrogante da aspettarla nel suo scompartimento con il petto in bella vista?
-Non so perché tu ti sia conciato così...-disse Lily lentamente e scandendo le parole, con ira crescente
-...so solo che se non ti metti subito qualcosa addosso, non saranno solo i tuoi timpani a rimetterci!- e gli lanciò un occhiata di fuoco che voleva dire più di mille parole.
James deglutì sonoramente e, con aria visibilmente terrorizza, cercò la sua maglietta che era stata gettata da qualche parte in quel mezzo metro quadrato di scompartimento. Mary guardò Lily in modo da rimproverarla con lo sguardo:
- non è stata colpa sua, ma dei due idioti di amici che si ritrova!- esclamò Mary, indicando Sirius e Remus seduti nei due posti lontani dal finestrino. I due Malandrini cercarono di assumere un'espressione innocente e dispiaciuta, con pessimi risultati.
-Non mi importa, Mary, di chi sia la colpa! Sta di fatto che non mi piace trovarmi Potter nudo sul mio sedile, nel mio scompartimento! - esclamò come una furia la grifondoro.
- o forse è proprio perché ti piace che ti agiti tanto!- osò dirle Potter con tutto il coraggio che possedeva...e questo la dice lunga sui vertici di malvagità che la ragazza poteva raggiungere e James Potter era l'unica persona al mondo ad averli provati tutti; ergo,non la sottovalutava.
-Come sarebbe a dire che mi piace?- disse Lily, con un gelo nello sguardo e nelle parole che non aveva niente a che fare con ciò che aveva detto e provato prima; questo fece capire a James di essere riuscito a farle raggiungere una nuova vetta di perfidia.
-Che sei attratta dal sottoscritto da una vita!- rispose James. Lily scoppiò a ridere, senza gioia:
-Caso mai è il contrario, Potter! Non sono io che urlo ai quattro venti quanto sono infatuata di te!-
-Come se io dessi a vedere che mi importi veramente!-
-Di sicuro non mi sono mai umiliata come ti umili tu!-
Lily seppe di aver varcato una linea invisibile. James non dette segni esterni della ferita che gli aveva provocato, ma il suo sguardo si spense del solito splendore che abbagliava.
In quel momento, proprio quando Ramoso sembrava momentaneamente ammutolito, i Malandrini lo guardavano preoccupati e Lily e Mary sembravano spaesate, la signora che passava con il carrello del cibo bussò alla loro porta.
Peter si precipitò ad aprire, con la pancia che brontolava e Mary con un ultimo sguardo a James e a Lily, si diresse dietro la scia di fame che aveva lasciato il più piccolo dei Malandrini. Gli unici che rimasero all'interno dello scompartimento erano anche gli unici a capire ciò che Lily aveva appena detto. Con un sorriso amaro che non si estendeva agli occhi, James si chinò per l'ennesima volata a prendere la sua maglietta nera per terra, individuata sotto a un sedile, poi si alzò e si diresse oltre Lily, per tornare nel suo scompartimento. Le passò di fianco e inavvertitamente le sfiorò una mano con la sua. Il ragazzo non seppe cosa provò in quel momento. La cosa certa era che per quanto fosse arrabbiato con lei, l'averle toccato una mano per la prima volta, era stata la sensazione più bella della sua vita.
Lily, da parte sua si sentì in colpa e la sentì ancora di più quando i Malandrini numero due e tre si alzarono dal loro sedile:
-Bhè, Evans, è stato un piace- si congedò Sirius, con un cenno al capo.
-Andiamo, Codaliscia, rientriamo nel nostro scompartimento!- aggiunse rivolto al suo piccolo amico.
-Perchè? Non stavamo bene qui?
-No- affermò sarcastico Remus -andiamo da James,dai...-
-Perchè? Cos'ha Jamie?- dopo quest'ultima domanda, Sirius lo condusse molto delicatamente fuori a calci in cu...
e mentre Remus usciva, sorrise alle due ragazze, indugiando con lo sguardo su Lily, come a volerla rassicurare.
Lei pensò che Lupin dovesse essere un gran bravo ragazzo, anche se non lo conosceva bene.
Solo che lui era il Malandrino che più rispettava e che trovava alquanto piacevole quando in passato ci lavorava insieme come Prefetto.
Ma adesso l'attenzione, la preoccupazione e (anche se si vergognava da morire a pensarlo) la vicinanza di Lily erano rivolte ad un altro Malandrino...
Per tutto il resto del viaggio James rimase distaccato dai suoi amici, ridendo in modo forzato alle loro battutine e non unendosi agli attentati contro Remus, che Sirius e Peter tentavano di architettare, per poi essere scoperti dall'oggetto dello scherzo.
Il treno rallentò alla stazione di H e i ragazzi furono invitati a prendere gli effetti personali e a scendere dal treno. Dopo che i Malandrini si furono cambiati con le divise di scuola, scesero sul binario di Hogsmead e andarono a cercare una carrozza tutta per loro. Solo che James dovette attardarsi a compiere i suoi doveri da Caposcuola con il risultato che i Malandrini partirono senza di lui, alla volta del castello. James imprecò, mentre l'umidità di quella bella notte estiva si asciugava un po'.
La mezza luna regnava sovrana nel cielo, sopra un castello dalle mille torrette e luci, che si ergeva imponente su tutto ciò che gli era intorno, specchiandosi nell'acqua nera del lago, che si estendeva ai suoi piedi, sotto un cielo coperto di stelle...tutto quello era Hogwarts.
James si sbrigò a montare sull'ultima carrozza rimasta e mentre si sedeva si accorse che non era solo. Davanti a lui c'era un bel ragazzo di Corvonero, con capelli marrone scuro e occhi neri con un'espressione di eterna serenità...era molto carino nel complesso,anche se non poteva certo eguagliare James. Sta di fatto che James lo considerava un autentico rivale, che odiava quanto Piton in persona, per aver commesso il grave errore di toccarla, di baciarla...di profanare ciò che di diritto apparteneva a lui. E infatti,quell'espressione di eterna serenità e quel sorriso che esprimeva ampiamente una felicità mai provata, era dovuto alla persona che gli sedeva di fianco: Lily Evans.
Quando James era entrato nella carrozza e lei lo aveva visto, Lily aveva avvertito un fiotto di paura, quando il suo accompagnatore non l'aveva neanche calcolato.
Brian Cooper era uno dei giocatori di Quidditch della casa di Corvonero e si era trovato spesso a combattere contro James. Solo che Potter aveva una ragione diversa per batterlo alle partite.
James indugiò davanti al sedile, pronto a tornare giù piuttosto che star lì con loro, con le due persone che non poteva neanche guardare.
Ma la carrozza che si trainava misteriosamente da sola, come tutte le altre, partì in quarta e lui fu spinto sul sedile, costretto a sopportare la loro compagnia.
-Hey, Potter!- lo salutò con aria di sufficienza Brian, non riuscendo a trattenere un'occhiataccia.
-Cooper- replicò con calma James, rivolgendo lo sguardo fuori dal finestrino per trattenersi dal picchiarlo e dal guardare lei. Non rispondeva male solo perché sapeva che quel che stava cercando di fare Brian era mandare su tutte le furie James davanti a Lily, perché tutti sapevano che a Potter la Evans piaceva e per evitare che lei lo abbandonasse per James, cercava di farli litigare il più possibile; e che nonostante Lily avesse messo un fermo alla loro storia quando aveva scoperto di non provare più niente per lui, il Corvonero non si era arreso...proprio come James. L' unica differenza tra Brian e me,(pensò James, con amarezza) è che a Brian è stata offerta una possibilità...perché a me no?
Lily continuava ad accettare il fatto di avere un rapporto amichevole con Cooper, nonostante i suoi continui corteggiamenti, e secondo James lei non si era accorta dell'attrazione che quel ragazzo provava nei suoi confronti...come poteva essere così ingenua, a volte?
Solo quando le pare a lei , si rispose, ben sapendo che se fosse stata con lui la sua prudenza non sarebbe mai stata troppa. Ma questo non sarebbe potuto essere verificato,pensò James.
Cooper gli rivolse ancora la parola:
-Quest'anno parteciperai alle partite?-chiese.
-Certo-rispose prontamente James -Perché?-
-Bhè, pensavo che visto che ricopri un ruolo di Caposcuola, immaginavo che avresti dato la precedenza a tuoi doveri...- disse,con le esitazioni al punto giusto, per far assorbire meglio l'impatto di quelle parole.
A quel punto, fregandosi del fatto che si sarebbe soltanto fatto del male, James si girò a guardare Lily per lanciarle un' occhiataccia alla quale lei ricambiò, con scarso entusiasmo.
Quando stava lontano da lei si sentiva abbastanza libera da parlare di lui, e aveva già informato il suo amicone Corvonero che era stato nominato Caposcuola. Perché era così arrabbiato? Tanto la notizia si sarebbe sparsa comunque!
Si rivolse di nuovo al Corvonero:
-Quello a cui do la precedenza o no, non è affar tuo Cooper, ma non ti preoccupare...sono in grado di fare più cose contemporaneamente in una maniera impeccabile!- disse con tono vellutato, scegliendo accuratamente le parole per elogiarsi meglio:
-Sbruffone come sempre!...hai proprio ragione, Lil!- aggiunse con fervore per vedere la reazione del ragazzo, mentre la ragazza pensava che avrebbe dato tutto l'oro del mondo perché Brian non pronunciasse quelle ultime parole. Già James era incazzato di suo! Ci si metteva anche Cooper ed era apposto. Non avendo il coraggio di guardarlo degli occhi, Lily abbassò lo sguardo, sentendosi gli occhi del Malandrino addosso in un modo tutto nuovo:
-Sai, mi fa insospettire il fatto che tu parli così tanto di me con gli altri...- disse James con gelida noncuranza, mentre la carrozza svoltava verso le porte di Hogwarts; Lily lo guardò di nuovo negli occhi, cercando di trasmettere con quello sguardo tutta la rabbia e il disgusto che lei provava per lui...e pensare che fino a cinque secondi prima era triste perché lui era arrabbiato con lei...ma stiamo scherzando??
-Non credere che tu sia sempre nei miei pensieri, Potter!- disse,cercando di moderare la voce.
Brian era al settimo cielo.
-Non si direbbe da come ti comporti, Lil!- aggiunse, sottolineando l'ultima parola.
-Potter, perchè non...- iniziò Brian infuriato, ma Lily lo fermò.
-Infondo, non mi importa di quel che dici Potter, fintanto che lo dici tu!-
-Neanche a me importerebbe più di tanto la tua opinione, se tu non parlassi male di me ogni santissima volta che incontri qualcuno!-
-Ma ti senti quando parli? Quando IO perlo di te?
-A quanto pare spesso! L'idiota qui davanti mi sembra abbastanza informato!
La carrozza si fermò proprio quando Cooper aprì bocca inferocito, ma Lily lo buttò giù dalla carrozza senza tante cerimonie, chiuse la porta con forza e si voltò verso James. Erano rimasti da soli.
-Mi spieghi cos'è che hai contro Cooper?-
-Non ti sei accorta che è solo un'idiota senza cervello, che ti sbava dietro solo perché hai un bel culo?
-MA COSA CAZ...- Lily si interruppe e iniziò a fissare James in modo strano; così strano che il ragazzo si allarmò, pensando che lei stesse male...non si era mai fermata per insultarlo, e se lo faceva in quel momento voleva dire che c'era qualcosa che non andava...e, inspiegabilmente le spuntò un sorriso dolce in viso:
-Sei...geloso!
Per poco James con cadde dal sedile per l'affermazione arrivata in modo così inaspettato.
-Ma sei pazza, Evans?
-Ma è così, Potter! Sei geloso!
- Di chi? di te?- disse James con un tono incredulo, come se la cosa potesse essere assurda...ma non poté nascondere il rossore che si dipanava sul volto, rendendolo tremendamente dolce...o almeno, era quello che pensava Lily. Incredibile, James Potter che arrossiva! Questo me lo devo scrivere, si disse Lily.
-Sì! Sei geloso marcio!
-Ma non farmi ridere!
E mentre diceva così si voltò verso il finestrino e si rese conto solo in quel momento che erano arrivati.
-Io scendo, ho fame, voglio andare al banchetto!
- non cambiare argomento, Potter!- disse Lily, scendendo dalla carrozza, dietro di lui con un sorrisetto malandrino e James pensò che era tremendamente sexy così!
-Non sto cambiando proprio un'accidente- disse dandole le spalle e facendo qualche passo verso i cancelli con i cinghiali alati sopra. Quando si accorse che Lily non rispondeva, si voltò verso di lei. Era ritta e ferma ancora di fianco alla carrozza.
-Ti ricordo, Evans, che tutti sono dentro e sarebbe imbarazzante se proprio i Caposcuola arrivano in ritardo!-
Disse in tono autoritario. Questo fece sorridere ancora di più la ragazza:
-Hai ragione- disse con semplicità, e incominciò a camminare verso i cancelli. James intanto si chiedeva se le sue orecchie funzionassero bene...Hai ragione... Hai ragione...Evans?? la Evans che gli dava ragione?? Ma il mondo stava finendo!?!?
Si accorse che i passi di Lily sul ghiaino si erano fermati così si voltò verso di lei.
Era una visione.
I capelli al vento, nella notte, con la divisa che si muoveva sulle gambe e il suo sorriso malandrino e,ancora, i suoi occhi verdi...bellissimi... occhi che brillavano alla luce della luna. Ora James trovava risposta alle domande che si era posto quel giorno...che differenza c'era tra Lily e tutte le altre ragazze di Hogwarts? Infondo poteva averle tutte e quando voleva...perché doveva interessarle lei? ...
Perchè tra lei e le altre...c'era tutta la differenza che potesse esistere nell'universo.
-Non vieni con me?- chiese incerta. James avrebbe potuto pensare di essere in paradiso...o forse all'inferno per quanto male gli faceva guardarla...ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quei occhi.
-E me lo domandi, Evans?


Edited by orlandofigo93 - 11/7/2008, 21:12
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 29/5/2008, 19:51




Mi sono persa nel "Non vieni con me?" XXXD
Comunque mi piace tantissimo! Mi devi postare il continuooo
 
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...Julietta91...
CAT_IMG Posted on 29/5/2008, 20:07




Io non avevo visto questa discussione! E ora non ho proprio tempo di leggere! Uffiiii!
La leggerò al più presto! ^^
 
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...jdh...
CAT_IMG Posted on 29/5/2008, 21:12




Te la consiglio! E' troppo caruccia!!! Complimenti Orly ^^
 
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orlandofigo93
CAT_IMG Posted on 30/5/2008, 16:43




Ragazze, mi dispiace da morire, ho saltato un capitolo! questo è il quinto:


CAPITOLO 5:L'AMORE NON E' DOLORE



Brian Cooper era un ragazzo strano. E che ragazzo!!
Forse vi sarà sembrato antipatico, acido, bellicoso e più adatto ad essere un Serpeverde...ma non era affatto così.
Brian era un ragazzo dolce e comprensivo, estremamente intelligente e brillante, come dimostrava la sua condotta a scuola e i suoi ottimi voti.
Veniva da una buona famiglia e questo lo rendeva un ragazzo rispettabile anche tra gli adulti, che lo ammiravano e lo adulavano per la sua riuscita a scuola nonostante giocasse anche a Quidditch, quindi era molto impegnato.
Era il Cacciatore della sua squadra e li aveva sempre condotti alla vittoria. Soltanto contro i Grifondoro riusciva a perdere...chissà il perché. Ma sicuramente quella non era colpa sua, ma del Cercatore di Corvonero troppo lento rispetto a quello sbruffone di Potter.
Doveva ammetterlo, era un grande giocatore. Ma il Quiddich non gli importava più di tanto. La scuola non gli importava più di tanto. Lo faceva soltanto per rendere i genitori fieri di lui, dopo la sofferenza dell'abbandono di suo fratello:Brad Cooper.
Era era stato Serpeverde quando frequentava Hogwarts, ma aveva finito la scuola tre anni prima di Brian. Suo fratello era incline alle Arti Oscure e si trovava ad accordare le stesse idee di Voldemort, dell'epurazione della razza magica e la lotta contro i Babbani, per la loro sottomissione. Questo aveva portato ad una lontananza tra lui e suo fratello, tale che non si parlavano e non si sono più visti da quando Brad aveva finito scuola. Brian voleva molto bene a suo fratello e nonostante le divergenze e le differenze di opinioni, restava convinto che anche suo fratello provava le stesse cose per lui. Così trasferì il suo affetto sulla sua piccola sorellina, Barbara. Baby (com'era solito chiamarla lui) era troppo piccola quando suo fratello, dopo una lite incredibile con i suoi genitori che fece tremare tutti i muri di casa, era sparito chissà dove con il suo Signore. E ancora adesso che aveva cinque anni non riusciva a a capire come mai il suo fratellone era sparito. Brian era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti e sapeva che più che un fratello, era il genitore numero tre. Ma non poteva cancellare le cose orribili che Brad aveva intenzione di fare o che aveva già fatto nel loro periodo di lontananza. Così queste distrazioni date dalla persona di Baby, sparivano a scuola, lontano dalla sua sorellina dove lui si ritrovava solo con il suo dolore.
E chi meglio di Lily Evans poteva capirlo e consolarlo? Lily era la sua Baby a Hogwarts.
Entrambi avevano in comune il distacco tra loro e i fratelli e Lily era sempre stata felice di parlare e di condividere emozioni con lui. Per questo Brian si sentiva felice, si sentiva rinato quand'era con lei; lo faceva sentire come l'unica persona al mondo a non avere problemi e ad apprezzare la vita per quello che era.
Si erano conosciuti quando lei, in veste di Prefetto, era andata a rimproverare Brian e dei suoi amici per il chiasso che facevano in biblioteca. A Lily non era piaciuto subito...credeva che fosse un combina guai come Potter! Ma dalla risposta gentile e dalle richieste di scuse che Brian le aveva rivolto quella volta, Lily cambiò completamente idea, finché Brian con mille scuse, riusciva a sedersi al suo stesso tavolo in biblioteca per studiare...ma non studiarono mai.
Parlarono, parlarono a lungo, fino a scoprire molte cose uno dell'altra e a scoprirne molte altre in comune.
Tutto questo era accaduto all'inizino del quinto anno di scuola e a Natale del sesto si erano fidanzati.
Solo che da quel momento tutto si rovinò.
Brian doveva ancora capire com'era successo, come mai lei era così distante da lui. Certo, era sotto pressione per il carico dei compiti e i doveri di Prefetto, ma invece di passare il tempo libero con lui, impazzava per tutta la scuola in cerca di Potter per punirlo per chissà quale malandrinata compiuta! E così il loro rapporto si sgretolò finché lei non lo lasciò alla fine del sesto anno.
-mi dispiace Brian- gli disse-non sai neanche quanto...ma qualcosa è cambiato e...e....e io non provo più quello che provavo prima. Non fraintendermi, io ti voglio ancora bene ma...ma non funziona più! E piuttosto che illuderti preferisco che tu sappia la verità...perdonami.
A Brian, sembrò che il mondo dovesse finire, cessare di esistere senza di lei al fianco. Ma quello continuò ad andare avanti e lui si accontentò di vederla di sfuggita, solo per salutarla o per scambiare quattro chiacchiere, per vedere anche per soli pochi secondi il suo sorriso e i suoi occhi posati su di lui. E intanto non riusciva a dimenticarla e, sì, ci stava provando a riconquistarla...ma lei puntualmente si allontanava. Non la capiva. Perché?? Perché tutto era cambiato? Credeva che anche lei avesse bisogno di lui...credeva che lei avesse bisogno di parlare di Petunia, di poter trovare comprensione in lui, di poter sfogarsi liberamente con qualcuno che la capisse.
Io so che il nostro rapporto è fondato solo sulla sofferenza...ma l'amore non è dolore.
Quelle parole gli affioravano in mente ogni volta che la incontrava. Credeva davvero che per lui, lei era solo questo? Una valvola di sfogo, una ragazza sulla quale attutire il dolore, e basta? E si trovò per la prima volta in vita sua a essere in disaccordo su qualcosa che era uscito dalla bocca di Lily.
Se l'amore non era dolore, allora perché lui si sentiva così male?
L'unica cosa che poteva fare era impedire che nascesse qualcosa tra lei e Potter, perché vederla con il Cercatore sarebbe stato massacrante, sapeva che non sarebbe sopravvissuto a guardarla insieme a lui...ma non era l'unico ragazzo a Hogwarts che non avrebbe potuto sopportare la vicinanza tra i due grifoni.


I Malandrini aspettavano impazientemente di fianco al portone della Sala Grande che il loro capo arrivasse e intanto discutevano di ciò che era successo, mentre ragazzine giulive guardavano Sirius e Remus come a volerseli mangiare con gli occhi:
-Credi davvero che Jami non infrangerà più le regole quest'anno?- disse con voce sepolcrale e con un' espressione addolorata Sirius.
-Non lo so...mi è sembrato convinto, ma sarà stato l'umore.- rispose Lupin,incerto.
-A me, Ramoso sembrava un po' giù, oggi.- disse sincero Peter
-Codaliscia, come sei sagace!- ironizzò Sirius con un'occhiataccia.
-Possibile che proprio non c'arrivi a queste cose?-
-A che cosa sarei dovuto arrivare, Siri?-
-come a cosa?
-come, cosa, cosa?-
Siruis si sbatté una mano in fronte con un'espressione stravolta, mentre Brian Cooper, che aveva appena varcato il portone e attraversato l'ingrasso si dirigeva verso la Sala grande. Mentre Sirius e Peter discutevano, il Corvonero lanciò una brutta occhiataccia al loro indirizzo, alla quale Remus ricambiò con piacere. Lupin sapeva che Brian odiava loro perché erano amici di James...e sapeva perché odiava James, avendo paura che lui stesse con Lily e sospettando che ci fosse qualcosa tra i due. Sospetti non del tutto infondati , pensò Lunastorta con un sorriso.
-Io mi arrendo!- esclamò Sirius facendo ritornare in sé Remus, dopo aver strapazzato un po' Peter.
-Mi sa che sono loro, Felpato!- disse ad un tratto Lupin.
-Loro?? Loro chi? Mica...- ma Sirius non terminò mai la frase, perché la sua attenzione, come quella degli altri due Malandrini, era rivolta verso il portone di quercia dove assistettero a una scena unica. James Potter e Lily Evans che entravano insieme nell'ingresso, parlando tranquillamente.
Sirius rimase immobile con la bocca spalancata non riuscendo a capirci niente e Remus scuoté più volte la testa come a volersi svegliare da uno strano sogno, mentre Codaliscia si strofinava gli occhi accorgendosi che non era lui che vedeva strano...era il mondo che adesso era diventato strano!
-Guarda, Potter, che mi fido!- sentirono esclamare Llily.
-Vai tranquilla! Lo sai che di me ti puoi fidare- le rispose James con un sorrisetto.
-No, non lo so proprio!-
-Ah! Così mi ferisci! No, dai, davvero!
-Mi spiace ma non ti credo!- rispose lei scherzosa.
-La sai una cosa?-
-Cosa?-
-Che...bhè...insomma....- disse lui facendo finta di aver difficoltà a dire quel che voleva dire.
-eeeeeh?-lo aiutò Lily
-Fai bene a non credermi, perché io a Hogwarts, senza infrangere le regole, non ci sto!-disse James, sorridendo sornione.
-Vedi? E poi vieni a fare la predica a me, che non devo entrare in ritardo!-
-Bhè, so che ci tieni tanto al rispetto delle regole quindi pensavo di aiutarti...-
-Potter! Non prendermi in giro...
-E chi scherza?
-sei un Caposcuola adesso!
-Ah, già!- disse James facendo finta di esserselo ricordato solo in quel momento, mentre lui e Lily raggiungevano i Malandrini, ma senza neanche porgergli attenzioni.
-Immagino che tu creda che io non infrangerò le regole solo perché adesso c'è il piccolo problema delle mie piccole responsabilità?-disse Potter,tutto d'un fiato, dando a Sirius una boccata di sollievo da tutte le gravi preoccupazioni che l'avevano assalito. Remus alzò gli occhi al cielo all'espressione demenziale che si era dipinta in volto a Felpato.
-Se non lo reputi abbastanza- disse Lily con aria di sufficienza
-Dai, Evans stavo scherzando!
-Me lo auguro! Anzi, te lo auguro se non vuoi fare una brutta fine!- così dicendo si strofinò minacciosamente le mani tirando fuori la bacchetta dalla veste.
- Ok, va bene- disse James, guardando con apprensione la bacchetta nelle mani della rossa.
-Lo giuri?- domandò Lily con un sorrisetto soddisfatto. Per tutta risposta James si mise ritto con una mano sul cuore, con aria solenne.
-Giuro solennemente...di avere buone intenzioni!-
-CHE COSAAAAA?????- esplose Sirius stravolto, molto più di quanto lo fosse stato con Peter fino a qualche minuto prima. Remus si maledì in trentadue lingue per non essere riuscito a fermare Sirius e a cancellare la disperazione che si leggeva nel suo volto. Da parte sua, James, dopo essere sobbalzato sorrise a mo' di scuse al suo amico Felpato, mentre Lily tornava velocemente in sé, dopo il grosso spavento:
-Si può sapere che ti è preso, Black? Non riesci a startene tranquillo senza cercare in tutti i modi di attirare l'attenzione?- lo rimproverò con sguardo truce.
-Lascia stare Evans, è colpa mia...- intervenne Ramoso per tirar fuori l'amico dai guai.
-Colpa tua? Ma tu non hai detto niente!-
-A dir la verità, una cosettina l'ho detta...
-COSETTINA!?- ruggì Sirius ancora più imbufalito.
-Va bhè, cosettona!-
-SOLTANTO???-
-FELPATO, PIANTALA DI ROMPERE LE PAL...!!!-
-JAMES!!!!MA VOLETE SMETTERERLA TUTTI E DUE??! SIETE PROPRIO SBOCCATI!!- intervenne a sua volta Remus.
Ma quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Ad uno sguardo d'intesa, Sirius e James si avvicinarono furtivamente a Lupin, con sguardi che significavano solo una cosa per il bravo e buon Lunastorta...guai in vista!
-PISTAAAAAAAAAA!!- urlò Remus a dei ragazzini del primo anno che ingombravano la sala d'ingresso, mentre lui si dirigeva a tutta birra verso la scalinata di marmo .
-HEY, TU!!- inveì Sirius a un ragazzino particolarmente grosso che bloccava la strada sia a lui che a Potter.
-FUORI DAI COGLI...-
-SIRIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUS!!!!- si udì da sotto la scalinata, la voce di Lunastorta.
-SE TI ACCHIAPPO........!!!!!!!!- ruggì Felpato in risposta.
-SMETTILA DI CORRERE, REM!! NON NE' HO VOGLIA!!- urlò James che aveva il fiatone, prima di raggiungerlo sulla cima delle scale.
-Aspettatemi!- li chiamò Peter che dopo un attimo di esitazione si unì alla rincorsa di Remus dietro a James e Sirius. Mentre i Malandrini sfrecciavano via e tutta velocità, i ragazzi di Hogwarts li guadavano incuriositi e i primini scoprirono chi è che veramente contava la dentro; I Malandrini....proprio non potevano evitare di far chiasso, dal primo all'ultimo, persino Remus!
Lily intanto rimase immobile davanti alla porta della Sala Grande.
La cosa che in quel momento nessuno si sarebbe aspettato che facesse era...sorridere.
Sorridere a quei quattro matti che la facevano andare fuori dai gangheri da sei anni a quella parte, non rendendosi mai conto di quanto in realtà fossero spassosi. No, non li conosceva(si disse)...tanti anni passati ad urlargli dietro per poi accorgersi di botto all'inizio del settimo di quanto si sbagliasse...Ma una cosa certa c'era...una cosa che, per quanto potesse andare indietro con la memoria, non riusciva a negare. Non li aveva mai visti litigare veramente; si disse che la loro era un'amicizia che andava oltre ai normali litigi adolescenziali...erano molto di più quei quattro.
E uniti...uniti come non aveva mai visto nessun' altro. Se qualcuno in quel momento le avesse raccontato ciò che successe dopo, avrebbe detto che quel qualcuno s'era bevuto due barili di Whisky Incendiario...ma purtroppo il detto “nulla è impossibile” è proprio reale.
-Lily!! Ma dove diavolo eri finita?- Una voce la richiamò alla realtà e lei si voltò verso Mary, che la raggiungeva tutta trafelata con un cipiglio tale che Evans fece bene a pensare di chiederle scusa subito, prima che le cose potessero degenerare:
-Mi dispiace Mary, ma ormai sono Caposcuola e non...-
-Non prendermi per stupida!- disse Mary con visibile rabbia e rammarico.
-Ma di che parli??-ok, adesso Lily iniziava a preoccuparsi davvero.
-Perchè non mi hai detto che ti sei messa con James Potter?



Perdono! vedrò come risolvere...^^


Edited by orlandofigo93 - 6/6/2008, 21:27
 
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